Diamanti Verdi: Tipologie, Valore, Miniere
I diamanti verdi sono un’altra varietà estremamente rara, tale da spingere molte persone ad ignorarne l’esistenza. A conferire la colorazione che li rende speciali è da ricondurre alla presenza di difetti della struttura cristallina conseguenti alla loro prolungata esposizione a radiazioni. È in pratica l’energia elevata che caratterizza queste ultime a spostare alcuni atomi di carbonio dalla propria posizione originaria, con conseguente creazione di vuoti e assorbimento di luce nella parte rossa dello spettro del visibile.
Proprio la loro rarità ne fa un asset d’investimento riservato a pochi fortunati. Andiamo anche in questo caso a conoscere in maniera più approfondita i diamanti verdi e le caratteristiche grazie alle quali hanno acquistato un’importanza sempre più rilevante.
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Diamanti verdi: tipologie
Anche i diamanti verdi possono essere classificati in alcune tipologie ben distinte, ovvero le seguenti:
- Fancy Light, caratterizzati da un verde chiaro;
- Fancy, con un verde nitido e molto naturale;
- Fancy Intense, in cui la tinta assume una maggiore intensità;
- Fancy Vivid, dal colore molto marcato.
Dresda Green
Il più famoso tra i diamanti verdi conosciuti è senza alcun dubbio il Dresda Green. Proveniente con ogni probabilità dalle miniere di Golconda, in India, proprio la mancanza di sicurezza in tal senso impedisce di stabilirne la data del ritrovamento. Le prime notizie storiche al riguardo risalgono al 1741, anno in cui fu acquistato da Federico Augusto II di Sassonia nel corso della Fiera di Lipsia.
Risale invece al 1768 il suo inserimento in un gioiello formato in concorso con altri due diamanti di grande caratura e 411 piccole pietre preziose. La creazione che ne derivò sopravvisse ad una lunga serie di peripezie, tra cui la guerra dei 7 anni, i due conflitti mondiali e il furto del 25 novembre 2019 al Castello di Dresda. Proprio al suo interno, la pietra era custodita nella sala delle Volte Verdi insieme alla più grande collezione di gioielli del vecchio continente. A permettergli di sfuggire al furto il fatto che proprio quel giorno il Dresda Green era ospite presso il Metropolitan Musem di New York.
Aurora Green
Oltre al Dresda Green, tra i diamanti verdi è praticamente impossibile non nominare l’Aurora Green. Si tratta di uno straordinario fancy vivid trovato in Brasile e in grado di vantare 5.03 carati, acquistato dalla Chow Jewellery di Hong Kong per una cifra pari a 16,8 milioni di dollari. L’investimento, effettuato nel corso del 2016 ammonta quindi a 3,3 milioni di dollari per carato.
Distinto da un taglio rettangolare e dal grado di purezza VS2, l’Aurora Green è il fancy vivid più grande esistente al momento. Montato su un anello, accompagnato da diamanti rosa taglio brillante, è stato oggetto di una serrata asta organizzata da Christie’s, cui hanno preso parte quasi 200 buyer provenienti da ogni parte del globo.
Dove si trovano, miniere, estrazione
Come abbiamo ricordato, i diamanti verdi sono estremamente rari. Al momento si hanno notizie di ritrovamenti esclusivamente nelle miniere di Sudafrica, Sud America e India.
Proprio per questo motivo si cerca di riprodurli in laboratorio, utilizzando due procedure:
- lucidando i diamanti per poi colpirle con un fascio di elettroni a bassa energia;
- applicando alle pietre uno strato estremamente sottile di silice. In questo secondo caso, però, i diamanti verdi sono facilmente usurabili.
Valore e previsioni diamanti verdi
Solitamente, quando si tratta di fare investimenti si pensa a beni rifugio, come l’oro, oppure ad asset per i quali si prevede una notevole ascesa proprio per la mancanza di abbondanza e la necessità di rispondere a necessità produttive, come accade per le Terre Rare.
I diamanti, però, rappresentano in questo momento un caso molto particolare. Si tratta in effetti di beni che stanno andando in controtendenza rispetto ad un andamento non brillante di mercati. Basti pensare, in tal senso, che se dall’inizio della pandemia il settore del lusso ha perso oltre il 20% del suo valore, i diamanti verdi e gli altri hanno invece rafforzato la loro posizione.
Un rafforzamento derivante anche da una politica estremamente saggia delle aziende minerarie. Quelle che controllano il mercato ( De Beers, Rio Tinto, Argyle, Canadian, Alrosa, Leviev) hanno infatti deciso di tagliare la produzione. Alla luce di questo quadro non è difficile immaginare una ulteriore crescita di prezzo dei diamanti verdi nel futuro.