Investire in ETF: cosa sono, quale scegliere, costi
Per chi intende investire il proprio denaro evitando che possa deperire su un conto bancario, è importante riuscire a definire lo strumento più adatto per farlo. Tra quelli che si sono fatti notare nel corso degli ultimi anni ci sono soprattutto gli ETF (Exchange Traded Funds). Il motivo è da ricercare nei tanti vantaggi che sono in grado di offrire a che decida di utilizzarli.
Investire in ETF può rappresentare in effetti un buon modo di remunerare i propri soldi. Tanto da aver riscosso gradimento soprattutto presso la fascia più giovane e dinamica di investitori. Andiamo quindi a cercare di capire meglio cosa siano gli Exchange Traded Funds e le caratteristiche che ne hanno favorito il successo.
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Investire in ETF: come funziona
Per ETF si intendono i fondi a gestione passiva che replicano fedelmente l’andamento di un sottostante, ovvero una materia prima o un indice. In pratica non ci sono gestori da remunerare come avviene nei fondi a gestione attiva e questo rende più conveniente investire in ETF. Allo stesso tempo, la mancanza di un gestore che sceglie i titoli fa dipendere il risultato finale proprio dalla capacità di scegliere il sottostante.
Per investire in ETF, la strada obbligata è quella di un intermediario abilitato, una banca o una SIM (Società di Intermediazione Mobiliare). La maggior parte degli investitori utilizza il proprio conto per portare avanti l’operazione, oppure si rivolge ad una piattaforma di trading online. Le banche, però, fanno di tutto per ostacolare gli ETF, in quanto focalizzate nella promozione dei propri fondi a gestione attiva. Si può comunque usare l’home banking per ovviare a questa strozzatura.
I vantaggi degli ETF
- la liquidità. È facile riuscire non solo ad acquistare, ma anche a vendere senza correre il rischio che le quote perdano valore;
- la trasparenza. Con l’ETF si sa immediatamente ove finiranno i soldi investiti, mentre coi fondi a gestione attiva c’è un gestore che sceglie sulla base di proprie valutazioni;
- la sicurezza. Il patrimonio degli investitori è separato da quello della società emittente. Anche se questa fallisse, il denaro investito sarebbe restituito;
- la convenienza. Alcuni di essi costano tra lo 0,20% e lo 0,50% annuo e per la compravendita si versano esclusivamente le commissioni di negoziazione in Borsa. Un livello molto minore rispetto a quello di un fondo di investimento, che può costare sino al 2% annuo. Investire in ETF permette di risparmiare cifre significative in archi temporali importanti;
- la grande semplicità delle procedure. Basta infatti collegarsi ad una banca online per investire in ETF.