Tether: la criptovaluta del momento!
Se siete curiosi di sapere qual è la criptovaluta che si sta scambiando di più negli ultimi tempi, la risposta è il Tether. Questa moneta digitale ha anche origini italiane, è stata infatti ideata da Giancarlo Devasini, attualmente CFO di Bitfinex (exchange ufficiale della criptovaluta).
Ebbene, gli scambi in Tether hanno ampiamente superato quelli in Bitcoin, da sempre ritenuta la miglior criptovaluta al mondo. A dirla tutta i token digitali ideati da Devasini hanno superato persino il volume di scambi di Paypal, probabilmente la piattaforma per pagamenti digitali più utilizzata al mondo.
Di seguito vi proponiamo un’attenta analisi sul Teather, cos’è e perché sta avendo successo.
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Tether: cos’è e come funziona
Il Tether è uno stable-coin, ovvero è stato progettato appositamente per ridurre al minimo la volatilità del proprio valore, caratteristica assai comune in tutte le criptovalute. Bitcoin compreso.
Ma questa criptovaluta è assolutamente diversa da quella ideata da Satoshi Nakamoto, visto che risulta ancorata al valore del dollaro. Le eventuali fluttuazioni del Tether sono quindi riconducibili a quelle relative della moneta americana.
In questo modo il valore della criptovaluta rimane inalterato, cosa che lo rende altamente appetibile per gli investitori e i trader. Che ovviamente investiranno nei propri asset in Tether e non in dollari, yen e altre valute fiat.
Le controversie
C’è da dire però che si tratta anche di una moneta digitale controversa. Segnaliamo ad esempio che non siamo a conoscenza dei criteri che regolano il meccanismo di offerta della criptovaluta. Non è chiaro quindi in che modo e perché l’offerta venga aumentata o diminuita.
Ma non solo, si differenzia dal Bitcoin anche per la privacy. Per quanto riguarda il Bitcoin infatti, qualsiasi transazione viene memorizzata nella blockchain, che risulta accessibile e consultabile da tutti. Cosa che non accade con Tether visto che è gestito da un’azienda privata con sede a Hong Kong. Proprietaria tra l’altro dello scambio crittografico.
Insomma le incognite sono tante, e il sospetto principale è che si tratti di una valuta digitale nata per facilitare il trasferimento di capitali all’estero.
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